Perché Peugeot?

Eh, eravamo molto innovativi, anticipavamo di 40 anni…

Humour a parte, per via del cambio: il cambio di fascia alta era molto simile in Fiat e Peugeot, quindi si prospettavano potenziali sinergie, financo la produzione della stessa trasmissione, o parte di essa. Il cambio era stato sviluppato congiuntamente dalle due Case una decina di anni prima, team capeggiati da Gian Luigi Falzoni e M. Hulin, che diverranno poi entrambi Direttori dei Cambi nelle rispettive Case: già allora parlare correntemente due lingue e una trasferta di lavoro all’estero era un buon viatico per la carriera.

In Fiat lo chiamavamo cambio Beta, perché aveva esordito sulla Lancia Beta 2000 da 120 CV, 18 kgm (89 kW, 177 Nm) nel 1975, ed era prodotto insieme con un cambio automatico in uno stabilimento realizzato l’anno prima a Verrone, in provincia di Biella.

Lancia Beta Coupé

Fa piacere ricordare che la popolazione di Verrone raddoppiò, in concomitanza con la realizzazione dello stabilimento.

Era un buon cambio, a quell’epoca trasmetteva circa 20 kgm (200 Nm), ma si dimostrò poi idoneo a significativi upgrade, disponeva di un buon supporto dei cuscinetti e di un coperchio differenziale che semplificava eventuali interventi in Assistenza. L’inserimento delle marce era difficoltoso, impuntamenti e grattate, ma già nel 1982, appena approdato in Fiat Auto, ne avevo studiato la sincronizzazione ed avevo individuato il necessario miglioramento: centraggio degli anelli sincro sull’esterno dei denti invece che sui fianchi.

Con Peugeot riscontrammo larga convergenza di valutazioni tecniche, ma c’era una differenza di fondo, di mercato: loro pensavano a veicoli lenti, quali autombulanze, furgoni, fuoristrada, ecc. (light commercial vehicles), noi pensavano a passenger cars, stradali e veloci. Loro prevedevano le marce ridotte, e quindi un riduttore, noi ne facevamo volentieri a meno, pensavamo piuttosto ad una prima molto corta, o al cosiddetto “primino” (ultra low first).

Che cosa sono le marce ridotte, il riduttore e pure il primino? Per chi avesse qualche dubbio, spero possa esser utile l’Appendice a fondo volume. A cosa servono? A poter procedere a passo d’uomo, o donna, senza far slittare la frizione.

Loro erano orientati su lubrificazioni indipendenti tra il cambio ed il cosiddetto PTO (Power Take-Off unit), cioè l’elemento per trasmettere il moto all’asse posteriore, e l’utilizzo di due oli diversi, l’uno specifico per cambi, l’altro per coppie coniche; noi un solo olio, una sola lubrificazione.

Come andò a finire la collaborazione con Peugeot?
In conclusione Peugeot e noi facemmo la stessa cosa, anteporre le esigenze dei rispettivi clienti ad “accordi internazionali”:
gli accordi internazionali, le M&A (Mergers and Acquisitions) erano e sono la gioia degli azionisti, ma dal punto di vista industriale, se a capo non ci sono buoni tecnici,  rischiano di costituire tanto fumo ed arrosto bruciato. Per essere chiaro, mi riferisco alla disastrosa joint venture Fiat-GM.

Date a Cesare quel che è di Cesare…

Non solo cambi, anzi ben altro: da qualche anno era stata avviata la joint-venture Fiat-Peugeot che porterà alla nascita della Sevel, dei suoi stabilimenti in Val di Sangro e Valenciennes, e dei veicoli commerciali leggeri (light commercial vehicles, LCV) Fiat Ducato, Peugeot Boxer, Citroen Jumper. E tanti altri a seguire.

Da anni Fiat aveva cercato di entrare nel settore dei Veicoli Commerciali leggeri, che avrà una grande crescita, ma non ci riusciva perché i progettisti, impegnati sia nelle auto che nei veicoli commerciali, finivano sistematicamente per anteporre le auto, che rappresentavano il core business. Allora si stabilì che un certo gruppo di progettisti, guidato da Piero Castelli, si occupasse solo di Veicoli Commerciali, e così nacquero questi gloriosi veicoli.

Se non vado errando (a quell’epoca nemmeno ero in Fiat Auto), la joint venture fu inizialmente presieduta dall’ing. Vincenzo Nervi, che diverrà poi Direttore della Carrozzeria in Fiat Auto – cioè di tutti gli Stabilimenti di Carrozzeria – e successivamente della intera Produzione Fiat Auto.

Ciò senza dimenticare i numerosi altri che hanno contribuito a questa joint venture di successo ed alla nascita e produzione di questi apprezzati veicoli.

Link alla pagina successiva:

Facilities Lancia – La storica sede Lancia